Intervista con il dottor Roberto Olla
Ho fatto tutto da sola neanche supportata dai familiari.
La tendenza generale era ed è di non esaltare gli IMI (internati Militari Italiani) o meglio di cancellarli addirittura dalla storia.
L’unico aiuto che ho avuto mi è stato offerto dall’ANEI a cominciare dal viaggio in Polonia.
La tendenza a non esaltare gli IMI viene confermata anche oggi dalla volontà di sopprimere la stessa ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati). Volontà politica che ne limita le iniziative, non fa nessun passo perché il prezioso archivio non venga disperso e non fa nulla per impedire lo sfratto imminente dalla sede.
Papà
Senso del dovere portato alle estreme conseguenze (partenza per la Grecia il 7/9/1943).
Dopo l’8 settembre 1943 nessuna esitazione nella scelta e costanza nel mantenere il punto nonostante le lusinghe ed i vantaggi offerti nel caso fosse passato alla RSI e le sofferenze e le privazioni del lager. Scelta che è stata fatta anche da tutti gli altri IMI.
Questa coerenza e fedeltà all’idea l’hanno portato alla morte e come ricompensa per il suo sacrificio la patria ha accolto la sua salma senza gli onori militari (che gli sono stati tributati molti mesi dopo). Gli unici onori militari gli sono stati tributati dal Capitano della nave mercantile russa “Argun” che trasportava gratuitamente la cassetta contenenti i suoi resti da Gdinia ad Ancona.
Roma, 13 gennaio 2004
Spett. Sig. Maria pensi anch’io sono figlio di un IMI fortunatamente tornato dopo i due anni in Germania ma deceduto nel 1960 fu mandato in Grecia Io non sapevo neache della campagna greca-Albania figuriamoci degli IMI.
Ora ho trovato il suo foglio matricolare e sto cercando di risalire alla sua storia militare
E nel suo portafoglio ho trovato l iscrizione agli ex IMI poi fortunatamente su internet c’e tantissime testimonianze. Quello che più mi colpisce poi, e’ che questi eroi quando sono tornati la gente tutta rimane nella completa indiferenza.E solo ora io ho capito il dramma di mio padre che non ne ha mai parlato